Giornata Internazionale dei Monumenti e dei Siti

Icilio Federico Joni ,”Il Vincitore delle Olimpiadi”

​18 aprile 2016 - In occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MONUMENTI E DEI SITI (designata dall'UNESCO e dall’ICOMOS), che quest’anno ha rivolto l’attenzione sullo Sport, vi proponiamo un dipinto raffigurante “Il vincitore delle Olimpiadi”, realizzato in concomitanza con la reinvenzione delle Olimpiadi da parte del barone Pierre de Coubertin nel 1896.

Il mito moderno delle Olimpiadi, ammantato di nobili riferimenti alla gara leale, alla vera e sana competizione, ben si coniuga con il prestigioso autore della tavola Icilio Federico Joni,  valente pittore senese che ha operato tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo, che ha meritato il titolo di “Re dei Falsari”.  Federico Joni nacque a Siena nel 1866. E’ stato un “gettatello”, come venivano chiamati a Siena i bambini abbandonati in orfanotrofio, si è formato come doratore presso una delle botteghe senesi che nel XIX secolo erano rifiorite in occasione della riscoperta del glorioso passato di questa tecnica, nel cui ambito particolare interesse era riservato all’opera dei “Primitivi”, denominazione data alle opere su fondo oro di autori del XIV e XV secolo. 

In un contesto così particolare, quello di Siena, nel quale è tutto un rifiorire di botteghe intente alla ricostruzione ed al ripristino di antiche vestigia, alla riscoperta di antiche tecniche per provvedere al restauro e recupero di moltissime opere immesse sui mercati in seguito alla soppressione di varie istituzioni religiose avvenuta dalla fine del XVIII secolo, furono protagoniste le abilità degli artigiani/artisti capaci di imitare alla perfezione la tecnica e lo stile dei pittori del passato e tra questi brillerà Federico Joni, che, sebbene assolutamente autodidatta, dimostrerà di aver acquisito una perfetta conoscenza e padronanza delle tecniche pittoriche proprie dei maestri senesi, riuscendo ad ingannare alcuni dei maggiori esperti mondiali (un nome fra tutti: Bernard Berenson).

Grazie a tanto talento le sue opere sono riuscite ad entrare nelle maggiori collezioni pubbliche mondiali e nelle più ricche collezioni private, non senza un autentico compiacimento di Joni, che, essendo fiero socialista, vedeva un proprio riscatto personale e del gruppo dei suoi collaboratori nel riuscire a contrabbandare opere sue come autentiche a danarose istituzioni e ricchi mercanti; da sottolineare il nomignolo di PAICAP, che era l'acronimo del suo motto personale (Per Andare In Culo Al Prossimo).

In diversi casi solo dopo la pubblicazione della sua autobiografia “Le memorie di un pittore di quadri antichi”, avvenuta nel 1932 e immediatamente tradotta in inglese, è stato possibile individuare i falsi all’interno delle prestigiose gallerie, in altri casi è stato possibile attribuire le opere a Joni grazie agli sviluppi delle tecnologie diagnostiche; in questo modo fu scoperto che il ritratto di un antico capostipite di una nobilissima famiglia romana era stato dipinto sopra il ritratto del Generale Garibaldi. Acquisita chiara fama come pittore, si cimenterà in opere contemporanee, sempre rifacendosi ai modelli dominanti, ispirati allo stile purista che vede nel  celebre Mussini il caposcuola senese. 

Il dipinto che proponiamo risponde a questi canoni: la figura si staglia dal fondo in una perfetta riproduzione logica, con colori netti, in una perfetta simmetria e proporzione.

 

Icilio Federico Joni ,”Il Vincitore delle Olimpiadi”, olio su tavola, n° inventario 374358, Collezione Banca Monte dei Paschi di Siena

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