Luigi Mussini (Berlino 1813 – Siena 1888)

La partita di scacchi (post 1871)

​Opera della tarda attività del Mussini il dipinto, più noto col titolo Una sfida scacchistica alla corte di Spagna, se per il rigore disegnativo conferma le istanze formali del Purismo, per altri aspetti quali l’attenzione al particolare, la resa ritrattistica dei volti, la ricostruzione ambientale, rivela una qualche accondiscendenza verso la pittura realista che ormai si stava affermando. Il quadro, databile dopo il 1871, valse al Mussini la cittadinanza cutrese, perché di Cutro in Calabria era Leonardo Di Bona, detto Puttino, famoso scacchista, ritratto nella tela nel momento in cui vinse una partita decisiva, alla presenza del Re di Spagna Filippo II e della sua corte, sul suo avversario il vescovo Ruy Lopez. La partita si tenne nel 1575 a Madrid, alla corte di Re Filippo e fu vinta dal giovane campione Giò Leonardo Di Bona, per la sua bassa statura detto “Puttino”, contro il vescovo spagnolo Ruy Lopez di Segura, considerato in quel momento  il più grande esperto giocatore d’Europa. La vittoria valse a Cutro lo status di città ed ai suoi concittadini l’esenzione dalle tasse per vent’anni.

 

 La partita di scacchi, post 1871, olio su tela cm 77x133 numero inv. 381879

NOTA BIOGRAFICA
Luigi Mussini nacque a Berlino il 19 dicembre 1813 in una famiglia di musicisti, trasferito a Firenze nel 1818, si dedicò all’apprendistato pittorico sotto la guida del fratello maggiore Cesare. Nel 1830 divenne allievo dell’Accademia di belle arti fiorentina, con maestri Pietro Benvenuti e Giuseppe Bezzuoli e distinguendosi già nelle prime opere per un interesse verso la pittura dei primitivi. Nel 1840 vinse il pensionato artistico e si trasferì per quattro anni a Roma, avvicinandosi alla cultura purista italiana e a quella francese di Ingres, intessendo rapporti di amicizia e di stima con lo scultore Lorenzo Bartolini e il critico Pietro Estense Selvatico. Nel 1849, dopo l’esperienza fallimentare come volontario alla prima guerra d’indipendenza, si trasferì a Parigi intento a non lasciarla più e frequentando gli allievi di Ingres come Jean Hippolyte Flandrin, ma soprattutto l’incisore William Haussoullier. Nel 1851, incoraggiato da amici senesi, quali Giovanni Dupré, decise di proporsi, non senza iniziali perplessità al posto di direttore dell’Istituto di Belle Arti di Siena, rimasto vacante per la morte di Francesco Nenci.
Rimase direttore a Siena per trentasette anni, fino alla morte avvenuta il 18 giugno 1888, dedicandosi, oltre all’attività pittorica, all’insegnamento di allievi fra cui Angelo Visconti, Amos Cassioli, Alessandro Franchi e Cesare Maccari. Nel ruolo accademico si occupò anche di conservazione sovrintendendo a vari importanti cantieri di restauro tra questi il recupero della sede della Banca a Siena e della piazza antistante. Luigi Mussini,  infine, fu anche un buon giocatore di scacchi: il primo classificato degli italiani in un concorso indetto nel 1875 dalla «Nuova Rivista degli Scacchi».

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