Sant'Elena, un'opera tutta al femminile

In occasione dell'8 marzo, festa della donna

​Il piccolo dipinto che presentiamo è un’opera tutta al femminile: il soggetto è “Sant’Elena”, al secolo Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino I, tra le più influenti donne della storia; attribuito all’opera di Elisabetta Sirani, celebre pittrice bolognese del seicento, costretta a dipingere pubblicamente per dimostrare di essere l’autrice dei suoi dipinti, è la prima donna a fondare una propria scuola di disegno; Elena Saracini è la gentildonna committente e modella per la raffigurazione della santa imperatrice.

Elisabetta Sirani nacque a Bologna; figlia d’arte, suo padre era un mercante d’arte e pittore allievo di Guido Reni. Viene descritta come una giovane colta e intelligente; a diciassette anni, quando entra a bottega del padre Giovanni Andrea, è già una valentissima musicista, ma dimostrerà subito una straordinaria attitudine per la pittura. Ben presto, sebbene vivesse a Bologna, raggiungerà una larga fama internazionale e saranno in molti a far visita nei cantieri dove la giovane dipingeva. Si narra che fosse velocissima nell’esecuzione dei lavori, tanto da mettere in dubbio che fossero realmente opera sua, e lei, per dimostrare che non aveva nessun aiutante segreto, lavorava pubblicamente e riceveva visitatori da ogni parte del continente. Raggiunse la fama soprattutto grazie a dipinti su temi sacri e allegorici; molto apprezzati furono i suoi ritratti di Eroine. Morirà a soli 27 anni, nel 1665, a Bologna per una grave forma di ulcera perforante.

A causa dell’invidia per la fama guadagnata e il talento dimostrato, la sua morte prematura fu accompagnata da forti sospetti su una allieva, sulla domestica e addirittura sul padre; fu istruito anche un processo per avvelenamento che vide coinvolta la domestica, ma non sortì nessun colpevole. Sepolta nella Chiesa di San Domenico di Bologna, ebbe dei funerali solenni e riposa accanto a Guido Reni.

Rimane una delle poche pittrici della storia dell’arte meno recente delle quali possiamo apprezzare le magnifiche qualità artistiche, eccezione che testimonia per quanto tempo le donne siano state escluse dalle arti. Elisabetta Sirani era solita firmare i suoi dipinti nei bottoni, sulle scollature o sui colletti; è da sottolineare che in quel tempo la firma di una donna non aveva nessun valore legale.

 

Dipinto a pastello su carta eseguito intorno al 1650 da Elisabetta Sirani (Bologna 1638-1665) 
Opera di proprietà di Banca Monte dei Paschi di Siena
Conservata presso la Quadreria dell’Accademia Musicale Chigiana, Palazzo Chigi Saracini -  Siena.

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