544° anniversario della nascita del Monte di Pietà

4 marzo 1472 - 4 marzo 2016

In principio fu ... il Monte 

A Siena, l’idea di un “Monte di Pietà”, altrimenti detto “Monte Pio”, nacque sul finire di febbraio dell’anno del Signore 1472, al fine di concedere prestiti alle classi più svantaggiate con un tasso d’interesse ‘accettabile’ e onesto, rispetto a quello praticato dai prestatori privati (l’usura, al tempo, era una piaga dilagante).

Con 196 voti a favore e solo pochissimi contrari, il Consiglio Generale della Repubblica di Siena approvò l’istituzione di un Monte di Pietà; ma soltanto il 4 marzo 1472 il processo può dirsi concluso, stando a quanto si legge di seguito:
«Considerato quanto honore et laude – è scritto nel preambolo di una nuova Delibera del Consiglio Generale – si atribuisca a ogni republica ad provedere che le povere o miserabili o bisognose persone ne’ loro bisogni et necessità sieno adiutati et subvenuti, et quanto questo sia accepto ad Dio, desiderando sopra a questo fare qualche utile provisione, providdero et ordinaro che per lo advenire ne la città di Siena sia di continuo il Monte de la Pietà».

Dalla lettura di queste poche, antiche parole in volgare è possibile comprendere la grande modernità dell’istituzione senese, vero e proprio esempio di “welfare” (ante litteram) nei confronti del primo territorio di riferimento.

Due giorni dopo l’approvazione della Delibera con le «provisioni» sul Monte di Pietà senese (organismo laico e pubblico, a differenza, quindi, degli altri sorti in altre città d’Italia), il Consiglio della Campana del Comune di Siena tornò sull’argomento per «provedere al capitale d’esso Monte», in modo da assicurarne solida stabilità. Raggiunto finalmente un capitale iniziale di quasi 8.000 fiorini (anche con il concorso dell’antico Ospedale di Santa Maria della Scala) il Monte Pio iniziò a funzionare il 1° maggio 1472.

Da questa data, incomincia una storia tutta particolare che attraverso una vicenda istituzionale assai complessa e articolata porterà alla nascita del moderno Monte dei Paschi di Siena, come noto, la Banca più antica ancora in attività, e oggi uno dei principali Gruppi bancari nazionali.

Buon compleanno, dunque, Banca Monte dei Paschi di Siena !

     

      
​[riproduzione fotografica del manoscritto: Archivio di Stato di Siena, Consiglio Generale, 234, c. 93r ]

INCIPIT  DELLA DELIBERA DEL CONSIGLIO GENERALE DEL COMUNE DI SIENA CHE STABILISCE LE NORME CON CUI DOVEVA ISTITUIRSI E REGOLARSI IL «MONTE DE LA PIETÀ»
(altrimenti detto Monte Pio), 4 marzo 1
471 (secondo lo “stile senese”, ma in realtà 1472)

 «Anno Domini MCCCCLXXJ, indictione Va, die vero iiij martij

Generali Consilio Campane magnifice Civitatis Senarum solemniter, in sufficienti numero

et loco consueto, convocato et congregato, servatis servandis, etc.  proposui et dixi

ego notarius reformationum, de mandato Magnifici Prioris, et ex solenni deliberatione ipsorum

Magnificorum Dominorum Capitanei Populi et Vexilliferorum magiororum in hunc modum, videlicet:


Quoniam in Consilio Populi et Populariorum magnifice Civitatis Senarum fuerunt vincte

et obtente certe provisiones pro Monte Pietatis noviter faciendo quas legi

audistis in presenti Consilio, que ut habeant debitam perfectionem, est

opus eas de novo approbare in presenti Consilio; qua propter, si videtur et placet

presenti Consilio et suis consiliariis ipsas provisiones approbare et solemniter

deliberare quod fiat et exequatur ut in eis continetur, in Dei nomine consulatur.

Quarum tenor talis est, videlicet:

In Dei nomine. Amen. Certi cittadini electi et deputati per li Magnifici Signori a ffare provisioni.

Considerato quanto honore et laude si atribuisca a ogni republica ad prove-

-dere che le povere o miserabili o bisognose persone, ne’ loro bisogni et

necessità, sieno adiutati et subvenuti, et quanto questo sia accepto

ad Dio, desiderando sopra a questo fare qualche utile provisione, provid-

-dero et ordinaro che per lo advenire ne la città di Siena sia di conti-

-nuo il Monte de la Pietà, ordinato come appresso si contiene, et

prima:   [...]  [CONTINUA A c. 93v]».

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