Descrizione
Le tavolette costituivano in origine un unico complesso decorativo posto ad ornare il cataletto della Compagnia del Beato Ambrogio Sansedoni; le pitture vennero realizzate da Francesco Vanni nel 1584, subito dopo il rientro dell'artista da Roma dove si era svolto il suo apprendistato artistico. L'alta qualità delle pitture decretò la fama immediata del Vanni che a Siena veniva ad attestarsi fra i più originali e alti interpreti dell'ultima fase della pittura manierista. Nel 1758 il cataletto fu smembrato e le quattro tavolette di testata furono acquistate dal Camarlengo della Compagnia, Rutilio Sansedoni, discendente del Beato Ambrogio. La scena a tergo della Resurrezione di Lazzaro raffigura il Beato Ambrogio Sansedoni che, al cospetto di Clemente IV, intercede presso il Pontefice a nome della cittadinanza senese colpita dall'interdetto papale; per questo motivo, nella scena che gli fa da pendant, il Beato compare davanti alla Vergine e al Figlioletto sorreggendo un modellino della città, attributo che evidenzia e sottolinea il ruolo di Ambrogio Sansedoni in qualità di santo protettore della città di Siena.