Gesù Bambino benedicente

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Descrizione


​L’opera è stata riferita dalla critica alla mano di Francesco di Valdambrino, uno fra i massimi rappresentanti — con Domenico di Niccolò dei cori e Jacopo della Quercia — della scultura fiorita a Siena tra la fine del XIV e i primi decenni del XV secolo.  Tipica di Francesco di Valdambrino è la naturalezza con la quale viene restituita nel legno la morbida consistenza delle tenere carni del Bambinello, evidente soprattutto nel disegno carnoso delle labbra, nella prominenza tipicamente infantile del ventre, nel modellato sodo e robusto delle piccole gambe. L’attenzione e la cura per il dato naturale, a cui si uniscono gli eleganti calligrafismi della chioma riccioluta, fanno di quest’opera una delle più valide creazioni di Francesco di Valdambrino, in perfetta sintonia con le declinazioni naturalistiche della cultura tardogotica: tali caratteri si ritrovano infatti nelle opere più note dello scultore, quali i busti dei Santi patroni realizzati per la Cattedrale di Siena nel 1409 (Siena, Museo dell’Opera del Duomo), in prossimità dei quali andrà pertanto collocata anche l’esecuzione del Gesù Bambino benedicente del Monte dei Paschi. Le consunzioni che interessano alcune parti dell’opera - quali la punta delle dita, la punta del naso e gli angoli del cuscino - sono rivelatori dell’uso cui la scultura era in origine destinata: si tratta infatti di una immagine devozionale che veniva esposta sull’altare in occasione delle celebrazioni natalizie. L’opera, già in collezione privata, è stata acquistata dal Monte dei Paschi di Siena nell'anno 2002.



Autore

Francesco di Valdambrino

Dati Anagrafici Autore

Siena, doc. dal 1401 - 1435

Tipologia

Scultura

Tecnica

Legno intagliato e dipinto

Soggetto

Gesù Bambino benedicente

Periodo artistico

XV secolo

Datazione

XV secolo

Dimensioni

Altezza cm 45,5

Luogo d'esposizione

Museo San Donato

Collezione

Museo San Donato

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. GRUPPO IVA MPS - Partita IVA 01483500524