Descrizione
Giudeo di nascita, Santo Stefano protomartire fu tra i primi sette diaconi eletti dalla comunità Cristiana di Gerusalemme per assistere gli Apostoli durante la loro opera di evangelizzazione. Stefano viene infatti raffigurato con la veste (dalmatica) e la tonsura propri del diacono mentre esibisce al fedele gli attributi che ne hanno caratterizzato la rappresentazione attraverso i secoli: il giovane santo tiene nella mano destra un ramoscello di palma, simbolo del martirio in Cristo e della vittoria sulla morte, mentre con la sinistra sorregge un libro, allusione alla sapienza divina. La superficie fortemente danneggiata e lo stato frammentario della tavola, originariamente parte di un polittico, non impediscono di cogliere il tono qualitativo decisamente alto della pittura che, se osservata con attenzione, non manca di rivelare quella meditata suggestione di effetti spaziali tipica dei lavori di Pietro e Ambrogio Lorenzetti: la sicurezza con cui il volume della figura avanza rispetto alla superficie del dipinto è determinata infatti dal moto lento attraverso il quale le braccia si avvitano intorno al corpo del santo martire, saldandosi nella gesto risoluto delle mani che, con le lunghe e sensibili dita, tengono il libro e la palma del martirio.