Descrizione
Nel dipinto sono rappresentate, l’una affrontata rispetto all’altra, le personificazioni della Sapienza - a sinistra - e della Prudenza - a destra.La Prudenza, insieme a Giustizia, Fortezza e Temperanza, rappresenta una delle quattro Virtù Cardinali. Raffigurata nelle vesti di una giovane e florida fanciulla, la Prudenza tiene presso di sé un serpente, uno scettro e uno specchio: l’attributo del serpente deriva dalle parole contenute in un passo dell’evangelista Matteo (10,16): “…siate dunque prudenti come serpenti…”, cui sembra ispirarsi lo stesso attributo dello scettro con l’occhio vigile; lo specchio, ricavato dalla tradizione medievale, allude invece alla capacità dell’uomo savio di vedersi quale è. In quanto virtù terrena, la Prudenza accenna con l’indice della mano sinistra verso il basso; le si contrappone la mano levata al cielo della Sapienza che ne indica, viceversa, la natura e l’ispirazione divina, ribadita dalla presenza della colomba dello Spirito Santo. La Sapienza tiene presso di sé il Libro delle Sacre Scritture cui si affianca, chiaro richiamo alla transitorietà della vita e dei beni terreni, il sinistro profilo di un teschio.L’umanità calda e cordiale che spira dai gesti delle due figure indica un contatto e una pronta assimilazione delle declinazioni proprie della pittura caravaggesca cui rimanda - nell'interpretazione fornitane dal pisano Orazio Gentileschi - l’uso di colori dai toni brillanti e vivaci.Il dipinto, di cui non si conosce l’antica provenienza, è stato acquistato dal Monte dei Paschi nel 1986.