Madonna dell'umiltà, detta "Madonna dei vetturini"

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Descrizione


​La tavola, riconosciuta dalla critica quale opera della piena maturità di Giovanni di Paolo, fino al 1964 si trovava nel tabernacolo di Via delle Terme - già dell’Arte della Lana - che sovrastava in antico il portale di ingresso alle rimesse dei vetturini di Siena: da qui, appunto, il curioso appellativo di “Madonna dei Vetturini”. Come testimonia una scritta presente sul verso della tavola, l’opera venne collocata nel tabernacolo dell’Arte della Lana nel 1832 quale dono della Famiglia Mencherini al tabernacolo della Corporazione dei Linaioli.Assai danneggiato e resecato lungo i bordi, il dipinto costituiva il pannello centrale di una tavola d’altare a più scomparti, la presenza dei quali è indicata dalla stessa posa e dal gesto del Bambino Gesù che, reggendosi con la mano sinistra al manto della Madre, si sporge verso l’esterno della composizione richiamato dalla presenza di un possibile committente o di qualche santo personaggio. La freschezza tenera degli incarnati, la preziosità della gamma cromatica e l’eleganza ricercata dei motivi di pieghe del velo della Vergine, fanno di quest’opera una delle migliori espressioni della pittura di Giovanni di Paolo: ancora lontano dai grafismi taglienti e dalle forme legnose e involute della sua fase più tarda, l’artista sembra agire sotto l’influenza delle splendide e ricercate eleganze della pittura tardogotica di cui Siena, nel 1426, aveva avuto un assaggio diretto con la presenza in città di Gentile da Fabriano.​​​



Autore

Giovanni di Paolo

Dati Anagrafici Autore

Siena, circa 1400 - 1482

Tipologia

Dipinto

Tecnica

Tempera su tavola

Soggetto

Madonna dell'umiltà

Periodo artistico

XV secolo

Datazione

XV secolo

Dimensioni

cm 85 x 56,5

Luogo d'esposizione

Museo San Donato

Collezione

Museo San Donato

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